La storia della UILTuCS e della sua confederazione – la UIL – si intreccia con quella delle altre due federazioni di categoria e rispettive confederazioni, FILCAMS-CGIL e FISASCAT-CISL, per la forte, e nel contempo contraddittoria caratteristica unitaria del sindacalismo italiano, che dal dopoguerra a oggi, nonostante momenti di forte tensione nei rapporti, ha reso consueto il metodo della trattativa comune, sia nei rinnovi contrattuali nazionali, sia nella contrattazione integrativa aziendale e settoriale o territoriale, sia nei rapporti con le istituzioni a tutti i livelli.

“Unità sindacale tra diversi” è stata definita, dal momento che dall’azione comune non si è riusciti a realizzare l’unità sindacale organica e ciascuna organizzazione, a nostro parere con qualche forzatura, ha preferito privilegiare e custodire la propria matrice storico culturale all’esigenza di costituire una grande confederazione unitaria di tutte le lavoratrici e i lavoratori italiani, anche quando questo obiettivo sembrava a portata di mano e non vanificabile dalla nascita di altre confederazioni di matrice ancor più marcatamente ideologica e politica populistica, ostili a un tipo di sindacalismo responsabile, forte e unitario, per il quale noi ci battiamo, capace di partecipare e incidere nelle scelte che riguardano la vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Un tipo di sindacalismo rispettoso della politica ma non collaterale ai singoli partiti, autonomo, nel senso positivo del termine, e pur tuttavia capace di assumersi la parte di responsabilità conseguente agli obiettivi che intende perseguire. Noi riteniamo che questa concezione del sindacato, diversa da quelle specularmente politiche e contrapposte di CGIL e CISL, che stanno alla base del mancato raggiungimento dell’unità sindacale organica, costituisca il vero segno distintivo della UIL, capace di capire e interpretare i grandi cambiamenti del nostro tempo, in modo tale da farli confluire – e questa è la grande sfida che ci deve vedere partecipi e non sterilmente contrari e assenti – nel grande fiume della giustizia sociale e della maggiore equità distributiva dei beni e dei servizi essenziali che si producono in Italia, in Europa e nel Mondo, dal momento che per globalizzazione non si può intendere e accettare la sottomissione all’economia di qualsiasi altra esigenza, valore e obiettivo, ma, al contrario, un modo di intendere lo sviluppo che metta al centro i bisogni dei popoli e delle persone.
La carta di identità della UILTuCS si può così sintetizzare: una organizzazione sindacale che difende gli interessi e le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dei settori di sua competenza con spiccato senso di responsabilità; in equilibrio con gli interessi generali del paese e dei cittadini; fortemente convinta della necessità di sviluppare forme di democrazia economica compatibili con lo sviluppo, in grado di promuovere la partecipazione responsabile dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali nei processi decisionali a tutti i livelli; costantemente impegnata nella formazione sindacale non solo tecnicamente intesa, nella formazione continua e nella crescita culturale degli appartenenti alle sue strutture; autonoma da qualsiasi forza esterna ancorchè fortemente rispettosa delle istituzioni; capace di far valere i diritti riconoscendo tranquillamente i doveri e l’importanza della coesistenza equilibrata tra gli uni e gli altri; impegnata nello sviluppo e nell’innovazione, sia come necessità di collegamento col mondo che cambia, sia come volontà di crescere in qualità e proselitismo misurandosi costantemente con la realtà circostante; particolarmente attenta ai nuovi lavori, agli emarginati e quanti, soprattutto giovani, pur avendo un lavoro, non riescono a vivere decorosamente e progettare il proprio futuro perchè quel lavoro o è precario o non è sufficiente a mantenere una famiglia. Tenuto conto della presenza capillare e polverizzata nel territorio di aziende di tutte le dimensioni che applicano i contratti di lavoro prima elencati, la UILTuCS riesce ad arrivare dappertutto con il dinamismo delle persone che fanno parte della sua struttura, il collegamento costante con i suoi rappresentanti sindacali aziendali e unitari (RSA e RSU), gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, i meeting formativi che tendono a rendere sempre più autonomi le giovani e i giovani dirigenti sindacali che in azienda e nel territorio la rappresentano.